Stemma comunale di Russi TRADIZIONI
e
Specialità

Specialità di questa terra ospitale sono:
BEL E COT
Un particolare "cotechino" preparato con una particolare qualità di carne, che non è molta in un maiale. Ci si mette il muscolo, la golena, la cotica, nelle sue proporzioni poi viene condito con sale, pepe e spezie (il composto è fatto di cannella regina, noce moscata e chiodi di garofano); il tutto viene insaccato nei "fischiotti" (budella di pecora o vitello) e cotto a fuoco lento per 2 o 3 ore nell'acqua. Conservato poi per diverse ore, a caldo, nelle "conche di legno" viene gustato in mezzo ad un pezzo di pane insipido ed annaffiato con un buon bicchiere di "canena nova".

CANENA NOVA
La festa dei "Sette dolori" (tradizionale sagra paesana dedicata a S. Maria Addolorata che si svolge la terza domenica di settembre) senza il profumo della "canena nova" e del "bel e cot" non sarebbe più la stessa.
Il mondo cambia, ma la "canena nova" si beve ancora grazie all'impegno dei nostri coltivatori diretti (i mezzadri sono rimasti in pochi), ma anche la vecchia canena sta lasciando il posto alla nuova, fatta con altra uva e poca canena nova.
Questo vino, avente due vitigni (la canena classica e quella "de rasp ross" - dal raspo rosso, molto buona) viene vendemmiata l'ultima settimana prima della festa e si fa un uvaggio con la "Curnacia" (cornacchia). Di quest'ultimo vitigno (uva dal chicco dolce, grosso e rotondo che ha la proprietà di schiarire il vino) è rimasta ben poca cosa.
Per dare il colore veniva aggiunto anche un po' "d'Rabos".
Questa è la canena nova che più che un vino è un mosto.
 
 LE CAMPANE

Il suono delle campane accompagna da sempre i momenti di festa della Città di Russi.
(
Clicca sul collegamento per ascoltare il suono delle campane della Chiesa Arcipretale di Russi).

Molto tempo fa, le campane del paese scandivano il ritmo della vita quotidiana e con il loro suono permettevano ai cittadini di capire cosa annunciavano e che cosa stava succedendo.

Si scandivano i momenti della giornata, gli avvenimenti belli e quelli brutti, ma tutti erano attenti al suono delle campane, capaci di chiamare a raccolta la popolazione.

Le campane della Chieda Arcipretale sono quattro ("piccola", dedicata al SS Sacramento, la "mezzana" dedicata alle Beate Margherita e Gentile, il "mezzanone" dedicato a S. Apollinare patrono di Russi ed il "campanone" intitolato al SS Crocifisso). A queste si aggiunge una quinta campana che serviva per chiamare a raccolta i confratelli del SS Sacramento.

I principali momenti scanditi erano i seguenti:

Altri suoni erano previsti anche per segnalare la presenza di "ladri".

(le informazioni sono state raccolte dal "sagrestano" Carlo Rusticali, nel novembre 1992)


Segnalazioni:
 LIBRI:

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